06 maggio, 2010

#) (AP)__PUNTI e SPINE dell'Arte


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....'ngiorno...



  1. I problemi (beh, sì___son problemi amari!) dei contemporanei non hanno niente a che fare con quelli degli Artisti di una volta.
  2. Dubito fortemente che oggi, più di ieri,  un artista possa essere letto e capito (dai più non esiste!) da chi dovrebbe almeno non tradire la sua essenza.
  3. penso che artisti contemporanei del vicino passato (i vari poeti, artisti et company, per capirci senza fare nomi) abbiano già dimostrato di dover stendere di proprio pugno il loro pensiero senza aspettare che lo facessero gli storici o i critici bensì diventando essi stessi sia artisti che critici del loro pensiero.
  4. Differenza tra Artisti e artisti. Tra Artisti e attori. Tra Artisti e poeti... etc...
  5. Chiamerò con il termine Artista -(ma quale novità!!!? ma si dovrà coniare un nuovo termine, questo è effettivamente "terminale")- in questi studi,  solo chi si stacca per DNA o per propria dimensione culturale... dalle varie categorie,  solo cioè quelli che tra attori, performers, fotografi, pittori, poeti... etc... abbiano urgenze e necessità differenti dal contesto generale. Dalle varie tariffe e clichè, dalle varie attese di chiamate da parte di registi, critici creativi più o meno... letture di Storici dell'Arte... che gli indichino la strada.

Oggi dubito più di sempre che si possa sopravvivere senza difendersi da chi ti condanna all'essere mal_interpretati
  • o per ignoranza culturale______________ (la più temibile)
  • o per voluta e oculata calunnia da parte di chi ti fa la guerra a  gomiti appuntiti (magari perché sentono che li "dis_turbi" in qualche maniera e così diventi ciò che questi con quattro balle micidiali, ti fanno diventare (potrei fare nomi ma passerei da calunniatrice io!)_____________(sarei la più misera tra i troppi miserrimi)
  • o per questioni politiche che ti vogliono inglobare o nell'una o nell'altra o altra ancora sponda di pensiero come fossero loculi pronti abloccare e custodire comunque sia come proprietà personale a questo o altro partito anche se non più "Privata",  ognuno per i fatti sua.
  • da chi ti PLAGIA trasformando il tuo pensiero senza prima averlo ben interpretato, appunto.

Oppure fregarsene del tutto e distruggere il tuo percorso d'Arte appena decidi di farlo. (Conosco vari esempi)

OPPURE collaborare gli uni (Artisti) e altri(studenti, docenti di Storia dell'Arte, critici etc..) in pieno respect di scambi.
mmm.........

____ Penso che la miriade di testi degli ultimi anni tra il pensiero Filosofico tra Arte e poliedricità varie siano di una difficoltà di lettura pazzesca e mi son chiesta sempre il perché... di solito so leggere e anche bene.
Deriva ne son certa dall'onda del plagio a cui fa riferimento Guy Debord, per esempio quando asserisce che il PLAGIO è come d'obbligo ("necessario") perché il pensiero avanzi migliorandolo man mano da ognuno che lo cambi, lo faccia cadere, lo rinnovi...
Su quest'onda si son messi a fare SURF in tanti. Troppi. Dalla scuola in poi in cui copiare era salvarsi le vacanze... a chi si butta sul culturale che fa figo... Da filosofi che troppo spesso hanno solo tirato le somme di quell'altro, che si mettono a scrivere, appunto nell'onda della ""decontestualizzazione" che comporta il cambiamento del contesto comunicativo dell’opera.... e senza  più nemmeno quindi usare  le "virgolette"; ma a questo punto penso solo per non sentirsi imbecilli.
(Debord e Wolman nel loro saggio “Metodi di Detournement”:
«Nella fase di guerra civile in cui ci troviamo, l'arte e la creazione in generale dovrebbero servire esclusivamente motivi partigiani, e ciò è necessario per finirla con qualsiasi nozione di proprietà privata in queste aree. Detournement è la libera appropriazione delle creazioni altrui. Detournement è decontestualizzazione. Va da sé che uno non è limitato al correggere lavori esistenti o integrare diversi frammenti di lavori scaduti in una nuova opera: si può altresì alterare il significato di questi frammenti in qualunque modo, lasciando gli imbecilli al loro profuso mantenimento delle virgolette».

MAH!!
Non penso che viviamo il CAOS... "cosmo/caos" così per sport.
Trattasi che forse convenga riportare all'ordine qualcosa.

L'ARTISTA -(coniamola una  nuova parola, cazz!!)- oggi NON può non starsene al di fuori... solo che tutti gli altri avanzano e la Storia -(ma quale Storia!!?? chi è che fa la Storia? io so che l'hanno fatta gli Artisti di ogni epoca)- li riporta come artisti di gran fama. Onde barbare di mostre e curricula senza fine....
Però  difficilmente gli avvocati, impiegati, dottori, professori, metalmeccanici etc... che fanno anche gli artisti possono davvero fare bene ARTE.

Ecco distinguiamo:
  • Gli Artisti dovrebbero fare solo gli ARTISTI dato che son di per sé "pensatori", intellettuali, filosofi, poliedrici e "collusi" ormai con tutte le arti! ma non dovrebbero, non devono, non "possono" fare altri lavori.
  • Tutti gli altri metalmeccanici, dottori, professori, negozianti, impiegati... facciano pure ciò che vogliono:___l'arte è libera, la creatività pure! Tutti i bambini di questo mondo amano disegnare, fotografare, scribacchiare diarietti, cantare, suonare....
Invece c'è uno strano e nauseante miscuglio di veri e finti e di finto/veri che non se ne esce. Da questo CAOS.
Toccherà farlo per forza, però.
Anche perché è insopportabile l'idea che l'Arte possa essere auto_sovvenzionata da altro tipo di incassi e finire come al troppo solito in miseria per chi fa responsabilmente solo il proprio lavoro : quello dell'Arte che dovrebbe stare alla larga e di molto dai problemi tipici di tutti gli altri lavoratori. Cosa potrebbe comunicare se non le stesse palle di tutti a tutto il resto degli altri?

CAOS generale di rimasugli scenici in corso e ricorso... che se entra un gatto in scena neanche più  lo si riprende tra tanti altri attori cani!


(PAUSA PER IL PRANZO)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi appiglio alla deriva del tuo discorso (che è sempre mobile e imprendibile) per dire: che ci vuoi fare?
Pensa che il mio sito riceve centinaia di visite settimanali ai miei articoli e alle mie schede in cui faccio la mia personale critica alle varie opere di noti artisti. Quanto scrivo (quel poco) diviene pubblico e deduco che la gente ne prende a piene mani. Le visite provengono spesso da università, e a volte anche da case editoriali o musei e altri operatori del settore artistico. Immagino che ci siano studenti in cerca del sito sconosciuto da cui copiare un tema, ma anche redattori e curatori a corto di idee.
Ebbene, mi fa piacere, visto che non ho una formazione accademica e ho scritto cose spesso contrastanti con le nozioni ufficiali, pertanto sono lieto se il mio spirito personale possa finire per "contagiare" luoghi altri.
Non ne ottengo né fama né guadagno, ma solo la trasmissione del mio pensiero. Questo lo trovo gratificante.

Non conosco Debord, ma, dalla sua ideologia di base (di cui mi sono ora informato) e da quanto scrivi, penso che avrebbe ragione sul fatto che il pensiero debba essere condiviso per il miglioramento dell'umanità tutta. Avrebbe... perchè il problema di fondo è sempre l'economia, il mercato, il denaro. In questo mondo la condivisione non può funzionare, perchè esiste il denaro e il mercato. Ma il problema non è la condivisione: è il mercimonio di qualsiasi cosa, dalle idee alla carne.
Per quanto mi riguarda, nella mia utopica visione della società, vedrei definitivamente scomparire la definizione e la funzione degli Artisti (quelli che io considero Artisti), in quanto hanno ragione di esistere solo in QUESTA società mercificata, perchè rappresentano la sua negazione, ossia sono quella speranza, quel barlume di libertà dal mercimonio. Finito il mercimonio, finita la loro funzione. Per il resto vedrei liberi, e quindi definibili Artisti, anche i metalmeccanici e gli impiegati, perchè a fare la differenza tra un artista e un Artista è solo quanto uno resiste a questa società corrotta.

JlZAlN0

Dioydea ha detto...

______ Bisogna sempre I n t e r p r e t a r e tutto nelle sue diverse sfaccettature, secondo me.
Una è la scelta provocatoria di una strategia da post. Una è la "perversa" vita incondizionata dell'Artista: per me da sempre con la A maiuscola ma proprio solo quando è cosciente di non poter appartenere alla marea di "artisti" dediti più che mai alla mercificazione della loro opera.
Dove per "perversa" intendo formulare una semplice domanda di fondo:
______come caspita devono vivere questi se, come spesso capita, sono dediti solo al loro lavoro (spesso sfaccettato tra le diverse "pieghe" che portano l'Arte a dis_piegarsi in altro e altro ancora...?? senza mai fine?)
__Sembra debbano trovarsi un altro impiego, magari di com_merciante in che? coltivare "formiche" o meglio "cicale"??
Mi sembra una ri_piega del cavolo. All'Artista viene bene solo il SUO lavoro (che con sfaccettature y otro...) gli prende molto più delle 24 ore al giorno.
Quindi?
Può essere ARTISTA solo se vive di rendita?
Che disdetta sarebbe per tanti, eh??!
Che il metalmeccanico faccia l'artista passi o che l'artista faccia anche il metalmeccanico pure... ma che l'ARTISTA (per A_rtista si intende colui il quale più sopra si è tentato di identificare come esistente solo al_di fuori della cosiddetta mercificazione dell'Arte) faccia anche il metalmeccanico, avvocato, commerciante.... NON ESISTE.

Puoi essere Artista solo se tanti artisti non lo sono effettivamente?
OK... ma allora l'ARTISTA che sembrerebbe contro la Società come potrebbe rimanere in VITA se è poi la stessa Società che se ne giova per studi, ripassi, esami, ruberie, plagi, insegnamento etc... etc...?

A me sa che l'ARTISTA potrebbe anche fare a meno di tutta la compravendita di tutto ma dovrebbe allora essere ESENTE total_mente da qualsiasi uscita (leggi USCITA) se non può -sembra- recepire nemmeno nessuna ENTRATA.

Ciò che intendo è che l'ARTISTA può essere di giovamento a tutta la società e la Cultura e agli altri mentre sembra invece che sia eternamente di peso o a qualcuno (mariti/mogli/compagni/figli/padri/madri, spesso) o/e anche a tanti altri anche solo per ciò che pensa ed è costretto a dire nonostante sappia di essere di "disturbo" (leggi "scomodo") quindi gli si rivolta contro qualsiasi sua esternazione pubblica o privata?
mmmmmmm....
secondo me c'è sempre qualcosa che non funziona e sfugge.
Per me c'è sempre chi sfrutta questa storia eterna.
Per me la POLITICA ha a che fare con tutti questi pro e i contro.
Per capire bisogna togliersi dai vari mazzi e avere una visione davvero più politica dell'ARTE: quella che non ha, perché non può averla, nessuna bandiera. Nessun colore. ARTISTA=umanità/NATURA...

L'Artista lo vorrei SANTO SUBITO :) se fosse così destinato al non dover-CI essere se non per contagiare solamente "luoghi altri", tramite le ruberie che gli si dedicano.

Ci vuole più libertà di pensiero da parte di tutti (se davvero il PENSIERO può trasmettersi) e più consapevolezza. Respect!
Non si può più permettere un Van Gogh in cambio di una minestra per sopravvivere. Finiti i tempi degli Artisti "suicidati dalla società"? mmmm... Dovrebbero essere stra_finiti se si è capito qualcosa al livello CULTURALE, negli anni.
La vita dei martiri invece sembra abusata come memoria, mai come insegnamento per i carnefici.
C'è sempre chi ama un po' troppo infatti continuare a crocifiggere i vari CRISTI invece che finalmente liberarli dalla croce e NON si capisce ancora bene il perché!
Forse perché i troppo umani (artisti/metalmeccanici e non) devono "magnà"? e gli studenti devono "studià"??
L'Artista evidentemente invece no.
??
W le collaborazioni intelligenti.

Anonimo ha detto...

Le mie considerazioni di cui sopra sono da vedere nell'ottica della mia visione di società, ovviamente non di quella reale. Vedrei Artista anche un metalmeccanico, quando in quella società che immagino egli lo fa per divertimento (perchè si diverte a saldare e fresare) e non perchè deve guadagnarsi la sopravvivenza in modo coatto e cronico.
Così è per me l'Artista: non dipende cosa fa, ma perchè lo fa. Non ne parlo in termini reali, non ha senso per me questa società, non la considero mai quando parlo d'Arte, che considero estranea a questo mondo, seppure ad esso rivolta (e per questo "divina"; per cui l'Artista È santo).

Poi l'Artista è il Politico per eccellenza, è l'unico vero Politico (e, ben intesi, tra gli Artisti vi sono i Poeti, i Letterati, i Filosofi, i Profeti e gli altri). Gli altri, quei sedicenti "politici", non sono altro che approfittatori del sistema oligarchico/partitocratico (sistemi, sempre sistemi... come il sistema dell'arte o lo "star system"), o opportunisti, proprio come i metalmeccanici/non-Artisti di questo mondo, che lo fanno per la pagnotta. Questi sedicenti politici hanno portato a fraintendere il termine "politica" con un'immagine di prevaricante faziosità e opportunismo corrotto (ovviamente per chi riesce a vedere questi mali).

JlZAlN0

Dioydea ha detto...

_______ bene. Anzi benissimo. Cioè... ovvero sia "malissimo".
Ciao Jiz, sapevo che nonostante si abbiano due teste differenti... il prodotto non cambia!_:-))