01 luglio, 2011

PENSATORI.... pensierosi, filosofi e LIBRAI























 Il pensatore (in francese Le Penseur) è una celebre scultura bronzea dell'artista francese Rodin conservata nel museo che porta il nome del suo creatore, a Parigi).




Chissà se Rodin voleva essere ironico! Non penso. Anzi di sicuro no.
Sembra  però l'abbia posizionato sul cesso, il Suo Penseur. Mah! Non ci è dato saperlo. 
Visto oggi ha qualcosa di ridicolo. Vedo chiunque in questa posizione, al water magari no, che pensa alle bollette, a cosa dire alla prof... Questo è il PENSARE? No. Il pensatore (il pensatore nel senso che come cervello sa "come" pensare, il filosofo etc..) è come estatico, non può essere solo così razionale. -Rodin si rifà a il Pensieroso, di Michelangelo. Ecco: Pensieroso. Si, forse. Ma Pensatore è ben altro. (n.d.a.)-
Qui appare invece uno sforzo in cerca di un risultato. Un pensare ancora troppo umano, quotidiano.
Un pensare di chi vuole pensare. Non di "come" pensare. Il vero "non" pensare gli sfugge totalmente. Quello che davvero crea.
Questo è un pensare che non crea. Questo di Rodin è un pensare più solo ESTETICO, un po' narciso...  Per niente Estatico.

Tipico del maschile? Bah, non so. Non mi importa granché fare queste distinzioni. So solo che Rodin scopiazzava alla grande le visioni della sua cara amante/compagna,  facendole sue. Quel tempo venivano chiamate Allieve  le amanti di Grandi Maestri. Ma questo è gossip. Tiramm'innanz'...


Di pensatori di questo tipo, quelli troppo quotidiani intendo,  ce ne son pieni gli scaffali dei librai, per esempio. Ho un paio di amici librai e_(ciao How.. etc..) _ a cui dico: spero di non giocarvi dei brutti tiri mancini, sparlacchiando un po' di tanto ciarpame,  scritto bene, però eh!? e limato a dovere (come d'uso!)  su cui neanche un po' di polvere però rimarrà a definirlo atemporale-grande-Opera d'Autore.
Passerà presto. Però ora rimane.  Rimanenze da archiviare poi. Intanto i libri o si vendono o nessuno li compra. Non cambia mai parlarne male e né bene. Si sta qui infatti parlando, tentando almeno di farlo, di altro.

Penso in verità ai vari battezzati da uno spirito indomito
sull'altalena di rampichini vari, quell'avanzare galeotto
del mestiere in nomine Patri  et...
Di solito rigetto il Denso Spalmato, è urticante quel modo che sa tanto di letto disfatto
e non deodorato, quel leggere/scrivere in sguazzate d'animo a rana, impavidi al prendere,
lisciare, leccuzzare parole chiamandole petali e labbra, ché fa così tanto poesia!
e pure con la mano sul cuore, come se ce l'avessero! a incrinar di sale guance
e a solleticar il solo identico iter: identi_fica_rsi nei Grandi.
Libera scelta! Avanti Siori... et Siore.
Per Tutti i gusti.  Per Tutti i palati.

Qualcuno, studia che ti ristudia, lo apri, lo squarci, lo incidi.. e sembrerà pure capirlo.
Intanto c'è stato qualcun altro a cui non è sembrato proprio inutile tradurlo.
Facile come saltare le siepi per chi c'è abituato. Pensare, pensare, pensare.
Pensare con l'altrui non proprio cervello... (?) Si registra, ricorda, scopiazza,  studiacchia,
collega (se lo si sa fare) e ti sembra così di... pensare!


Identificarsi così nei grandi. Mozart, Chopin... Rodin, Baudeleur, Chicchin Giacomin, Pirimpinpin.. è tutta un'altra cosa dal proprio essere innocui. Ti sembra di esistere! Essere... Più suoni, più scrivi più si accresce l'Eros riassumibile in poche parole: coito, ergo sum.
Ormai anche questo di vecchia data.

Noie, noie, noie. Le noie sono dense, di solito. Tutto uno spruzzar di meteore s_velate, metafore di vacche,  q
questo rimetter piedi sull'orme del passato...
E come faccio a scrivere se ho appena smesso di fumaree?
E riattaccano così a succhiare...

Linguaggi a non finire, parole a mai s_venire, se ne stesse un po' zitto il cervello! Macché.

Eh, Arthur! Tu SI che IO ti Lessi!!
... pure fritto, a sfratto fisso, ti/mi lavai i piedi, ad ogni pagina rituale!
come con Niet, poche volte con Carmelo. L'ho visto riapparir_mi bene  da ogni mio scaffale, però!
e mi è piaciuto tenerlo avvolto del suo NON tutto, come conviene. Mi basti così, fratello.

Insomma intorno litri di ettolitri altrui _di altrui libri_ da sorbettare.
Tutto un succhiare, linguettar di persiane al cervello e parole, viscere e sangue, merda e lacrime. Sperma a rimando. Intanto mai, potrà mai finire? l'altrui aver versato in morte già tutto?  Morti altrui come sempre, da cui attingere sempre più scenari e rappresentazioni di propria vita da confezionare.

Son passamanerie riguardanti la storia di molti. Carteparati su cui proiettare se stessi.
Pandemici virus a ripetersi.
Ecco dove appare sempre un buco grandioso, nell'Arte.
Manca sempre di odierno. (Che mai è solo così "quotidiano", l'odierno).
Il tempo perso al Passato da ri e ri_fare. Sgonfiar così l'audacia per e del poi. Chi di solito avanza è costretto ad aspettarli. Tutti. Son tanti. Più passa il tempo più lo scaffale si gonfia.

Ehi! amici librai, colti e gran testoni che siete! qualche piccolo rogo dovea pur farsi a suo tempo!  Almeno un piccolo caminetto fumaiolo...  No, eh?   How, cane sciolto, Gran Wow, suo compagno indefesso, vi stupite mai di com'è che la gente non compra che biografie di Tatangele varie e di solito chi compra è sempre più solo chi scrive e che poi, a distanza di un tot,  ti rimanda lo mismo con copertina diversa? Titolo spesso anche simile?

Un versoccherar latente in mano di tutti.  Giusto! L'arte è di tutti! mmm... Ma così mai più nessuno farà solo il fruitore. Perché Arte non è  più per tutti,  come dovrebbe da sempre.

Da quell'amore d'Odio che porto ho tolto l'allarme. Da quell'Odio d'Amore che esporto,  solo il non senso riporto...
Con però supporto pensante. Penseur... penseur...

Si fan tutti PhotoSchoping di Grandi. I tagli alla cultura son solo per caso sferruzzamenti a scapigliature  troppe e posticce? Mmmm... Chissà dove sta la Razòn! Il dubbio rimane.
Pensiamo.
In nomine...  P...

 Cultura.  Mi vengono in mente solo zucchine e melanzane giganti.
Gonfiate a dovere.
Purulente letture in creature clonate. Scritture a riciclo con sempre Eros a rimorchio. Lo stesso che faceva scalpore anni fa. E soffrigge il ricordo, vocine in risveglio, stelline negli occhi, e a riciclo, sempre altrui visioni traslate. Viagramembri in onda d'assedio che a chiamarli semplici testedicazzi nessuno sembra lo faccia ma... lame, coltelli, spade lucenti... in s-veste di amore profano. Profanato a dovere. Colto.
Rimbellito. Leccato. Quel dipingere antico lascivo. Por_tras_porcato in scrittura elegante.

DYO, quel dioy mio,  non è che solo quell'Io che non conta, più di  quanto  Io,  come  solo canale, riverso in pagine amare. Non edulcoro nada.
Kultur di un epoca morta. Rifatta.

Poeta è da sempre  chi poeta non è solo come  poeti si era.



DYò© stanotte 2011


























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Il CORRETTORE DI BOZZE passa più tardi per eventuali refusi. DYò

EDITING di oggi Sabato 2 LUGLIO ore 20:25 (n.d.a.)


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