06 maggio, 2010

#) APPUNTI DI STUDIO PER DOMANI

  1. Capire bene perché G. DEBORD mi sta sulle palle. Cambierei ogni sua frase, concetto e non concetto... ma mi sembrerebbe fargli piacere. Quindi dovrei solo capire bene così che in ogni sua citazione, per esempio non accetto (più) nulla.
  2. «...  Detournement è la libera appropriazione delle creazioni altrui. Detournement è decontestualizzazione. Va da sé che uno non è limitato al correggere lavori esistenti o integrare diversi frammenti di lavori scaduti in una nuova opera: si può altresì alterare il significato di questi frammenti in qualunque modo, lasciando gli imbecilli al loro profuso mantenimento delle virgolette».
  3. ... quindi vedere come non finire nella Storia come semplice situazionista o neosituazionista... prendendo quindi le distanze da ciò che è già dato: cambiarlo infatti aggiungendo di mio o togliendo ciò che non mi va bene non è mai stato il mio vero iter creativo. Di solito il salto lo faccio da me... è me stessa che supero, è i miei testi, immagini....  che declasso, incido, deturpo, salvo, codifico, tengo, accorcio, devio, realizzo, capisco... quelle degli altri sono scalini che mi lascio solo dietro. O davanti.
  4. Usassi infatti le stesse dinamiche date mi sentirei solo di combattere una battaglia con le stesse armi scelte dal situazionismo: oggi non serve nemmeno più dichiarare quanto sia ridicolo star lì ancora a blaterarsela sulle proprietà intellettuali o meno. Il Plagio non solo non è più necessario ma si è confermato troppo spesso sintomo di morte. Di Caos. Un cosmo di Caos poco creativo, in ruberie periferiche da sbando. Si ricicla sempre la stessa mistura altrui senza grandi aggiunte personali.
  5. fossero solo gli intellettuali artistinonpiùartistieperquestomotivoartisti.... allora sì che da questo caos tra scorri_bande, verrebbe fuori un po' di ordine.
  6. Una cosa è l'amore per il caos e una cosa è il caos. Io preferisco il primo. Da quello nasce infatti tutto l'ancora impensato altrui: c'è quindi da pensare!  Ho qualche speranza, non di riuscita personale bensì di ri_uscita dall' ordinato pensare altrui e la sgusciata veloce dal troppo caotico girovagare d'altri,  lungo i vari pendii da plagio organizzato. Omologato. I tempi lo richiedevano. Ora è solo abuso e riciclo senza palle. Mi tocca!
  7. Che palle!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

che bisogno hanno gli artisti di crearsi da se un movimento per la loro idea politico-artistica?
le definizioni date ai movimenti culturali sono una cosa che può dare un critico o uno storico, magari a posteriori, per distinguere un certo periodo e un certo contesto.

forse è appunto la mancanza di qualcuno che li faccia "entrare nella storia".

JlZAlN0

Dioydea ha detto...

Oh, bene... almeno si entra più strettamente in un dialogo domande, provocazioni e risposte in attesa di chi, come concordato, dovrebbe fare di questo blog un elaborato da presentare all'Università della Sapienza si Diari d'Artista. Nella Storia, Jizai (che anonimo non è per niente...:)ti ci infila anche e solo uno studente, oggi, un critico, uno storico (sempre un po'tardi, questo)... ma non è questo il problema -(quanto odio questa frase!!! che centrano i problemi??)- semmai è da vedere a monte... ma ti risponderò meglio nel post che sto per pubblicare. Penso che infatti nel tema che voglio trattare oggi dopo gli"APPUNTI DI STUDIO PER DOMANI" di ieri__:), ci sia proprio la risposta anche alla tua domanda.
Tieniti in onda...
dioy