27 maggio, 2010

#) CHI LO SA CHE CERCAVO... "il nastro del carrozziere"

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chi lo sa che cercavo...
















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 ... in questo zoo di pietre
spariscono anche le orme.
Distratte...



_______chi lo sa che cercavo mentre Andre faceva origami e le organze e i fiori cadenzavano i passi e la musica ricadeva  giù dai soffitti alti. Castello era silenzio, era studio era lavoro... Japan da tutte le parti, la Polaroid sempre appresso a seguire le orme dei piedi sui passi_i passi sull'acqua_ninfee d'origami e beckettiane lampade appese e carte e colle e panini a volte un cavolo blu con giallo di tuorlo... e quel colore di viola sui piatti!  Cosa c'era tra quei presenti che sembravano adesso, cosa c'è ora di quel passato lasciato sospeso, un non_finito che domani mattina ri_elaboro dove sembra rimasta Andre, sembra come rimasta in vita, capo chino di sempre, sorriso d'impercettibili assenze, meditazione costante, filosofica mente in corpo e anima andate... in chi lo sa quale suo altrove,
Domattina chissà, forse stasera riprenderò questa foto come ferma nel tempo o la lascio a metà, andata anche lei come altrove
di colpo
dopo
quegli
anni
di
ormai
secolo
scorso...

1 commento:

aquarius ha detto...

che dire, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo mia splendida dy! Ci siamo chiesti se un blog fosse ascrivibile alla tradizione dei diari d'artista e ne abbiamo dubitato. Poi ne abbiamo discusso. Poi abbiamo programmato il maiden e tu sei stata fantastica oltreché puntuale, instancabile anche quando ti sentivi spossata, forte e dura come solo tu hai imparato a essere. Per quello che vale -ma che nel caso del nostro laboratorio/scommessa in realtà fondamentale, siamo riusciti alla fine ad accertare che sì: il blog non solo è ascrivibile al filone storico dei diari d'artista, ma è l'unico mezzo altresì capace di amplificarne l'essenza. Può sembrare scontato, ma era molto difficile pervenire a una simile conclusione. E abbiamo avuto ragione, abbiamo 'vinto', abbiamo nel nostro piccolo microcosmo illuminato una via. E la conferma sono state le parole di vivo apprezzamento della prof. ssa Sbrilli -che noi sappiamo essere molto severa se deve, la quale non s'è limitata a vagliare oggi il nostro test e a prendere in considerazione questa nostra idea; ha invece concluso complimentandosi per un simile lavoro, sorprendendosi addirittura alla notizia che io e te, in fondo, nemmeno ci conosciamo. Tutto il merito è tuo, tutta tua la soddisfazione, io ho soltanto osservato dall'alto questo tuo (quasi) quotidiano brulichio di anima e cervello. Abbiamo programmato insieme il maiden, ma solo grazie a te esso è colmo di vita e di arte. Ora il nostro compito è esaurito, ma la nostra collaborazione saprà trovare altre occasioni per saper essere proficua. Tu, nel frattempo, continua a portare avanti le tue idee, che penetrino nel web e nelle menti delle persone, deflorandone le coscienze affinché il mondo ne goda. Io, come un gin, non ti perderò di vista.